Valle d’Aosta: quando si dice… camminare come un Walser!

Valle d’Aosta: quando si dice… camminare come un Walser!


“Cammina come un Walser” si diceva un tempo!

Antico detto che intende il passo lungo e cadenzato tipico dei camminatori Walser che si sono fermati alle pendici del Monte Rosa.


Osservando la mappa delle colonie Walser, per prima istanza colpisce la grande dispersione degli insediamenti. I Walser, infatti, occupavano il territorio formando un gran numero di nuclei autosufficienti, separati tra loro, ma solidali nel gestire il territorio e nell’esercizio delle funzioni civili e religiose. Una domanda rimasta a lungo senza risposta è: come facevano i coloni a scegliere il territorio dove insediarsi?

Occorre dire che i Walser non si recavano in zone spopolate, infatti tutte le valli che hanno frequentato erano già abitate e parzialmente trasformate da popolazioni preesistenti di origine gallo – romana o celtica. Occupavano le zone più a monte, isolate ed impervie, che questi abitanti indigeni usavano marginalmente. Molte zone erano sotto il controllo di un signore locale o utilizzate da grandi monasteri per le loro transumanze estive.

 

Le nevi che si confondevano col cielo, creature mostruose irrigidite nel ghiaccio, e il resto ancora più orrendo alla vista che nei racconti… tutto dava nuova esca alla paura.” (Tito Livio)

Solo terreni inospitali, incoltivabili ed indomabili.  Non v’era altra definizione per la grande catena che divideva la penisola Italiana, con i suoi sbocchi al mare ed i suoi centri pieni di vita, dal resto del continente europeo.

Non era certo una passeggiata per i viandanti di allora valicarne i suoi passi ed attraversane i ghiacciai; se l’impresa appariva ardua al pellegrino, a maggior ragione lo era per i grandi eserciti.

Solo poche tribù, sotto la pressione di popoli più forti, ardirono abitarne le pendici, affacciate ai fondovalle, dissodando la terra, bonificando le paludi e coltivando rive dei fiumi.

Le valli superiori rimasero tuttavia deserte, avvolte dal silenzio o percorse solo per brevi periodi come pascolo estivo.

I primi che nell’antichità vissero, per così dire, “stabilmente” in alta quota furono uomini ardimentosi che, dopo la fine dell’era glaciale si erano spinti sulla montagna a coltivare miniere, cercare cristalli o a praticare la caccia. Scavi archeologici hanno riportato alla luce tracce di presenze umane inaspettate per l’antichità a cui risalgono e per l’altitudine dei luoghi.

“Le Alpi: un accidente della natura; un ostacolo ai traffici commerciali e culturali, oltre che militari (Tacito – Infames frigoribus Alpes)”

 

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