Friuli: ecco la “Tiere Viere”, a Dordolla, in Val Aupa!!

Friuli: ecco la “Tiere Viere”, a Dordolla, in Val Aupa!!


Siamo in Val Aupa, a Moggio Udinese.

La Vecchia Terra che in friulano si dice “Tiere Viere”, è il nome dell’Azienda Agricola di Dordolla.


Il nome desidera ricordare le fatiche estreme di innumerevoli generazioni di contadini che hanno curato, modificato e migliorato un ambiente alpino per renderlo “fruibile”. Si tratta di una forma culturale che a Dordolla prende il nome di AgriKulturAlpina! Questo è il lavoro di Kaspar e Marina: dare continuazione alla tradizione contadina di montagna, cercando di utilizzare risorse naturali locali in modo sostenibile.

I protagonisti di questa storia sono:

=> Kaspar, nato nel 1978 in Germania e cresciuto dal 1986 in Carinzia (Austria), dove assieme ai suoi genitori gestivano un piccolo maso di montagna per vivere come contadini. Nel 2005 si è laureato a Vienna in scienze agrarie (con specializzazione in zootecnia e agricoltura biologica). Ha conseguito un diploma post-laurea in pedagogia agraria e l’abilitazione di guida naturalistica per la regione FVG.

=> Marina, nata nel 1969 e dopo aver frequentato l’istituto agrario di Cividale ha lavorato come giornalista per Radio Onde Furlane.

Entrambi nel 2005 hanno deciso di trasferirsi nel piccolo borgo di Drentus, vicino a Dordolla. Ora, Kaspar e Marina, assieme ai loro tre figli vivono a Drentus, riuscendo a coltivare cibo in piccoli seminativi sparpagliati sui pendii della Val Aupa.

Tagliano l’erba per fare il fieno e portano al pascolo le pecore su ripidi prati stabili. Raccolgono pere e mele da alberi secolari, solo perché innumerevoli generazioni di contadini prima di loro, hanno curato, modificato, migliorato un ambiente alpino difficile.

In questa avventura di agricoltura di montagna, vanno ricordati anche i volontari che in tutte le stagioni aiutano i due nei lavori manuali.

In una dimensione fuori dal tempo, in una atmosfera atavica della Val Aupa. Ecco che, dinanzi ai nostri occhi, appaiono borghi abbandonati o addirittura città fantasma, con strade deserte, botteghe serrate e case silenziose. Le abitazioni sono spesso cadenti e in abbandono, e si sorreggono su muri dall’equilibrio precario che perdono sassi a ogni intemperie.

Ma, seppure in rovina, conservano storie e segreti che a pochi è dato di sapere. All’interno della Val Aupa, a circa sette chilometri da Moggio Udinese, capoluogo della vallata, spunta tra gli alberi, il bianco campanile di Dordolla (Dordole).

È il paese più vivo della valle, ci sono una cinquantina di abitanti, fra cui diversi giovani e un’osteria, “da Fabio”, aperta sette giorni su sette, che è il cuore pulsante del borgo. L’atmosfera è impalpabile, si respira “la ricchezza del borgo”. L’esperienza di “Tiere Viere” è ancora più sù. A Drentus, sopra Dordolla. Per aumentare la fertilità del terreno si ricorre all’utilizzo del letame di pecora, prodotto durante l’inverno e molto ricco di azoto, nonché all’applicazione della tecnica del sovescio con l’aggiunta di particolari leguminose (colture a perdere).

Dal 2013 l’azienda dispone di una piccola serra per proteggere le culture dalla stagione invernale, così è possibile favorire la germinazione delle semenze locali, cadute in disuso, o addirittura scomparse. Nel campo zootecnico è stata reintrodotta la pecora plezzana o Bovska, una vecchia razza originaria dell’alta Valle dell’Isonzo. In Friuli è considerata una razza rara, così, in contro tendenza, Kaspar ha deciso di acquistarne diversi capi.

Oggi ne possiede un piccolo gregge, di venti unità, che s’implementa sempre più, grazie all’impiego di prodotti naturali per l’alimentazione. A rendere originale questa pastorizia è l’usanza di non ricorrere mai alla mungitura, tutto questo per preservare il latte di pecora per la crescita degli agnelli. Fanno parte della fattoria anche due asinelle, Tire (la madre) e Mole (la figlia) che hanno saputo adattarsi all’aspro terreno di montagna. Inoltre, per compensare la mancanza di api nel territorio sono state installate diverse arnie in legno per l’apicoltura, dove vengono allevate tra 5 e 10 famiglie di api della razza carnica.

Ma “Tiere Viere” è sopratutto un programma di sviluppo sostenibile nel settore agro-alimentare che attrae e seduce i turisti austriaci e tedeschi, offrendo la possibilità di vivere a stretto contatto con la natura. Un progetto di valorizzazione della natura e sviluppo della comunità locale, che dimostra l’importanza dell’agricoltura biologica.

Per salvare la “vivibilità” della valle “Tiere Viere” offre un servizio agrituristico a stretto contato con la natura, (l’azienda ha una decina di posti letto), oltre a proporre visite guidate nel territorio.

Per ulteriori informazioni

2 Comments

  • CLAUDIO BIFFI
    29 Marzo 2021

    buona sera Sig. Kaspar, casualmente ho visto il doc. a Geo&Geo di oggi e mi trova in sintonia con la sua filosofia, magari riuscirò a venire a passare una settimana da voi questa estate. Quando le posso telefonare per avere maggiori informazioni sulla sua offerta agrituristica VERAMENTE-VERAMENTE rurale.
    cordiali saluti Biffi Claudio (Milano)

  • Kaspar Nickles
    31 Marzo 2021

    Ciao Claudio! Mi fa piacere che sei interessato a conoscerci! info rel. alla nostra offerta agrituristica trova sul nostro sito http://www.tiereviere.it Per chiarimenti sono disponibile anche al telefono (3343953313) ovviamente – sempre e mai 😉 sono sempre intaffarato, me se non impegnato con un lavoro che non mi permette di rispondere, di solito rispondo…
    Speriamo di riuscire a vederci questo estate. Cordiali saluti, Kaspar

Post a Comment