Liguria: a Casa Balestra a scoprire germogli di futuro

Liguria: a Casa Balestra a scoprire germogli di futuro


Siamo a Molini di Triora, in via Case Soprane 13, nella Liguria di ponente nel cuore della Valle Argentina e della provincia di Imperia. A due passi dal mare, da Sanremo, al confine con la Francia e ai piedi del Parco Regionale Naturale delle Alpi Liguri sorge Molini Triora!


Proprio a Molini di Triora da poco tempo è stata inaugurata “Casa Balestra”, una dimora storica. Casa Balestra racconta, attraverso la sua architettura ottocentesca, e attraverso i documenti storici, che personaggi incredibili l’hanno abitata.

La casa fu venduta a Giovanni Battista Balestra dal comune di Triora intorno al 1820. Giovanni Battista è stato medico condotto e veterinario a Molini. Legati a “Casa Balestra” ci sono numerosi personaggi tra cui il figlio del medico, Giovanni Giuseppe, capitano furiere del primo reggimento bersaglieri. Anche il Vescovo di Acqui Terme Pietro Vittorio Balestra, in seguito Arcivescovo di Cagliari e dunque primate di Sardegna abitò a Casa Balestra

La Liguria non è solo costa, anzi! La sua storia è nell’entroterra. Ad esempio, qui, a Molini di Triora, luogo che prende il nome dai suoi 23 mulini al servizio del comune di Triora, era il granaio di Italia del nord. Le navi di Genova venivano fatte con i legni pregiati provenienti da queste foreste, così come i mobili che si trovano in questa casa. Casa Balestra, quindi, vuole rappresentare un passato da riproporre nel presente da tanti punti di vista.

L’edificio – del ‘500 – è un bene sottoposto a vincolo dei beni e delle attività culturali e del turismo per la Liguria, ma è soprattutto un bene affettivo. Tutto ha inizio con un tris-nonno chirurgo: Giovanni Battista Balestra. Egli adibì lo spazio, fino ad allora granaio, ad abitazione privata. Questo medico, che contribuì in modo fondamentale a diffondere la conoscenza dei vaccini e dell’omeopatia, è una delle prime figure raccontate nel museo.

Legati a Casa Balestra ci sono poi numerosi personaggi, tra cui il figlio del medico, Giovanni Giuseppe e il Vescovo di Acqui Terme Pietro Vittorio Balestra, in seguito Arcivescovo di Cagliari e dunque primate di Sardegna. Fu la madre di Daniela e Giacomo a comprendere il valore storico di questa abitazione e fin da giovanissima si ribellò a qualunque intervento che ne alterasse la storia e l’identità.

Non solo persone, però. A Casa Balestra, anche le stanze hanno una memoria. Come abbiamo visto il legno racconta la storia delle foreste locali. Così la cucina trasmette una storia agroalimentare, racconta dei terrazzamenti locali, del ruolo dell’acqua, ricorda la vita, la fame e la sete, rappresenta storie di parsimonia e non spreco, permeando questo luogo anche di una dimensione educativa. «La casa è composta da numerose stanze che possono essere vistate dal pubblico: la stanza del chirurgo, la stanza del vescovo, la prigione, la stanza dei figli del chirurgo e altri tantissimi tesori più documenti storici. Chi è appassionato della storia del nostro Paese qui troverà pane per i suoi denti».

All’interno di “Casa Balestra” si può ammirare anche una mostra fotografica nata da Digit Art In Foto, in collaborazione con i comuni di Molini e Triora, che può essere visitata sino a fine settembre. Foto in bianco e nero che compongono la mostra dal titolo Paesaggi, vita e mestieri. Cinquanta fotografie che raccontano, come “Casa Balestra”, la nostra Italia.

Dobbiamo davvero ringraziare i nostri genitori che negli anni ’70 hanno avuto questa visione; mia madre amava la bellezza, la sua terra, non solo per una radice comune e personale, ma perché sapeva di appartenere davvero alla terra. Il ligure appartiene alla sua terra, alla terra più che al mare.

Forse avrete sentito parlare di Triora, il paese delle streghe, così chiamato perchè nel medioevo vi venne condotta la più grande caccia alle streghe d’Italia.

Di questo piccolo borgo, a soli 6 km da Triora, se ne parla poco eppure la sua importanza era significativa in quanto, con 23 mulini, costruiti lungo i torrenti Capriolo ed Argentina, era il più grande luogo in cui si macinava il grano per la Repubblica di Genova. Le belle viuzze acciottolate meritano una passeggiata per vedere la chiesa, i pergolati di viti e, se siete fortunati, le numerosissime ortensie fiorite. L’edificio più degno di nota del borgo però è Casa Balestra, con la storia che essa custodisce.

Casa Balestra è un misto tra presente e passato: reperti storici, mobili antichi e documenti che attestano l’arresto del chirurgo, nel 1831 da parte di Carlo Felice, re di Sardegna e la sua liberazione con Carlo Alberto poco dopo, si alternano ad effetti del tutto moderni, tra i quali anche un lettino da bambini. Si, perché Casa Balestra non è solo un museo, ma è anche il luogo in cui, d’estate e nei fine settimana la famiglia torna a vivere e instancabilmente e appassionatamente trasmette a chiunque sia interessato, una affascinante storia.

Entrate per un’oretta in un’altra atmosfera: Giacomo, con uno spiccato senso dell’umorismo e Daniela, preparata ed ospitale, vi sapranno emozionare.

La casa è aperta la domenica pomeriggio. Per qualsiasi informazione pratica potete consultare il sito 

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