Italia: la montagna italiana e la “banda larga” che manca

Italia: la montagna italiana e la “banda larga” che manca

Ecco il dossier sulla connettività della montagna italiana

Il volume nasce a un anno dall’avvio della mappatura condotta da Uncem relativa all’assenza di segnale di telefonia mobile nelle aree montane italiane.

Sono 1500 le segnalazioni per oltre 1200 Comuni italiani censiti. Da ottobre – quando quell’indagine è stata presentata alla stampa e all’opinione pubblica da Uncem – di strada se ne è fatta molta. Altra resta da fare per vincere i divari digitali, vera emergenza per gran parte del paese. Tv che non si vede, reti e linee fisse in rame obsolete, segnale per il mobile mancante. E ancora Piano banda ultralarga da accelerare, troppo lento finora, burocrazia eccessiva per montare “armadi” ed “Ftth” per le connessioni a casa, ritardi e disattenzioni. Ma il volume si apre con il protocollo che Uncem ha firmato, a Roccaraso in occasione degli Stati Generali della Montagna dello scorso luglio, con il Ministero per l’innovazione e la Digitalizzazione guidato dal Ministro Pisano. E nelle prime pagine concentra l’”Agenda digitale per le Aree montane” che Uncem ha lanciato a fine gennaio 2020 e che ora deve essere attuata, anche con le risorse del Recovery Fund.

Giampiero Lupatelli ha inserito nel volume una serie importante di dati e mappe che descrivono i divari e come questi impattano sui modelli di sviluppo locale, sul capitale umano e sul trend economico. Ricca la rassegna stampa e così le analisi, i commenti di esperti di telecomunicazioni, di innovazione, i vertici delle imprese, le esperienze di Sindaci e pianificatori. In chiusura del volume, una ricca appendice con atti politici, le segnalazioni di segnali telefonici mancanti, gli interventi già effettuati dagli operatori dopo la mobilitazione Uncem, lo stato del Piano banda ultralarga e le azioni condotte da Uncem con Infratel e altre Telco.

I numeri del Dossier
1,5 milioni di euro stanziati nella legge di bilancio 2020 per nuovi tralicci per ripetitori di telefonia mobili
1.200 i Comuni, le località, i borghi, le frazioni in Italia, mappati da Uncem, con difficoltà nel telefonare e inviare messaggi (a fronte di 1450 segnalazioni ricevute)
3.342 i Comuni italiani interessati dal Piano banda ultralarga, gestito da Infratel
232 Comuni in progettazione definitiva per il Piano Bul
1.380 Comuni in esecuzione per il Piano Bul
577 Comuni collaudabili entro il 2020 per il Piano Bul
669 Comuni in Italia senza adeguata copertura per la telefonia mobile, 510 dei quali classificabili come montani. Sono il 9,4% dei Comuni italiani ma il 14,9 dei Comuni montani nei quali ultimi risiede quasi 1,3 milioni di abitanti.
120 Comuni piccoli italiani dove gli operatori sono “obbligati” a portare il 5G
10 i “borghi del futuro” che verranno individuati, per nuovi investimenti con la “Strategia per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione del Paese
2.101 comuni italiani per i quali l’assetto delle reti non consente di accedere in 30′ di spostamento automobilistico a una minima soglia di concentrazione demografica che corrisponde al livello di una città media
3/4 dei comuni montani ha meno del 40% delle proprie unità immobiliari servite dalla rete
150 milioni di euro l’investimento di Eolo nei prossimi 2 anni nei 5mila piccoli Comuni italiani
192 abitanti di Massello, alta Valsesia (VC) dove Eolo ha portato una nuova antenna per coprire due frazioni, Santa Maria e Boca, su istanza della Sindaca e di Uncem
55% i Comuni italiani coperti oggi con reti Fwa di diversi operatori, ma che non ne sono a conoscenza
78% delle aree bianche oggetto del Piano Bul oggi coperte da Eolo con servizi fino a 30 Mbps ed il 30% con servizi fino a 100 Mbps
30% i rifugi alpini piemontesi già coperti oggi da reti wireless di Eolo
1 Comune nella sperimentazione Rai-Uncem-Anfov, Vernante (CN)

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