Il Palinsesto nell’esperienza Innovalp – la TV dei territori!

Con il termine palinsesto, che nella etimologia greca rimanda a operazioni di ‘raschiatura’, erano originariamente denominate le antiche pergamene dalle quali, anche ripetutamente, venivano rimosse o meglio raschiate via le precedenti scritture amanuensi per far posto a nuovi testi. Ma cosa significa per noi palinsesto?

La pergamena era un materiale abbastanza costoso e a un tempo resistente da giustificare e sopportare una simile procedura di riutilizzazione. Di fatto la rimozione delle scritture non era mai o quasi talmente perfetta o completa da non lasciare residui, così che in molti casi il risultato era meno una sostituzione che una stratificazione di testi.

Quando in seguito è stato possibile ricostruirle, dunque, le stratificazioni testuali dei palinsesti hanno consentito di cogliere le tracce di mutamenti culturali e valoriali avvenuti lungo il corso degli anni: attraverso la sostituzione di nuove a più vecchie scritture si esprimeva, infatti, l’ascesa e la caduta di idee e di interessi, e comunque la continua riformulazione dei criteri di rilevanza in base ai quali un testo veniva a sostituire, oppure veniva sostituito da un altro testo.

Nel rimandare a uno spazio dove si esercitano di continuo scritture e riscritture, nel cui avvicendamento si traduce e si può ricostruire la mobilità di processi storico-culturali dall’esito mai definitivo, il termine palinsesto si presta bene a definire quello strumento fondamentale per il funzionamento del broadcasting radiofonico e televisivo che è ‘lo schema orario entro il quale viene iscritta la programmazione’.

L’espressione palinsesto è presente esclusivamente nel lessico televisivo italiano, e pare si debba a un funzionario, anonimo ma di evidente formazione umanistica, che era addetto alla programmazione televisiva negli anni Cinquanta, agli esordi del servizio pubblico.

Altrove si usano definizioni correlate a una diversa individuazione di caratteri prioritari o salienti: il termine grille, adottato in Francia, pone l’accento sulla struttura formale e su una certa rigidità dello schema; il termine schedule, in uso nei Paesi anglosassoni, privilegia la dimensione della pianificazione temporale.

Nella sua accezione più corrente, invece, talora accreditata perfino da manuali e dizionari della comunicazione, e tributaria di un diffuso senso comune della televisione che ne riduce l’intero agire al perseguimento del massimo ascolto, il palinsesto è considerato uno strumento volto essenzialmente alla cattura dell’audience.

Per noi di Innovalp – la TV dei territori! palinsesto diventa libertà.

Libertà di condivisione di temi, di tempi e di soggetti.

Behind the scenes of “Sorry Not Sorry”

La libertà è la possibilità di dubitare, la possibilità di sbagliare, la possibilità di cercare, di esperimentare, di dire no a una qualsiasi autorità, letteraria artistica filosofica religiosa sociale, e anche politica.
(Ignazio Silone)

Post a Comment